Mostra I sette saperi necessari all’educazione del futuro al GNAM

Home » Cosa fare a Roma » Mostra I sette saperi necessari all’educazione del futuro al GNAM

La mostra, curata da Massimo Mininni, invita lo spettatore a riflettere sull’interrogativo: in che modo la sperimentazione dell’arte contemporanea può essere considerata parte non secondaria dell’avventura della conoscenza che accompagna tutta la nostra esistenza?

La disciplina a cui comunemente diamo l’appellativo di ”arte contemporanea” ha qualche cosa che invece sembra porla fuori dall’avventura della conoscenza, come se il momento dell’arte fosse caratterizzato piuttosto da una sorta di evasione da questa avventura, o costituisse anche, più banalmente, il momento dell’intrattenimento, che non interagisce con il resto della vita, ossia il momento in cui non si acquisisce qualcosa di importante sull’esistenza, ma ci si distrae con qualcos’altro.
La tesi che la mostra propone è invece che l’arte, nelle sue varie forme, è anch’essa un elemento primario approfondisce il senso critico rispetto alla nostra consapevolezza. L’arte quindi non corre a lato dell’esperienza che viviamo, ma rappresenta un momento in cui la ragione rileva e disvela quello che stiamo vivendo.
Per spiegare al meglio questo concetto, questo modo di vivere l’arte, ci siamo serviti delle dottrine di Edgar Morin ha sintetizzato nel saggio I sette saperi necessari all’educazione del futuro, pubblicato dall’UNESCO nel 1999. Secondo la ”riforma del pensiero” di Morin, la nostra società necessita di un nuovo modello di conoscenza, che superi la separazione delle discipline presenti nella nostra epoca e che sia capace di formare gli educatoriad un ”pensiero della complessità”. Complessità in cui ci sentiamo di includere anche l’arte contemporanea.
L’esposizione intende perciò mettere a confronto gli enunciati del libro con opere ”contemporanee”, realizzate da artisti internazionali. Ogni capitolo sarà illustrato da tante opere quanti sono i sottocapitoli definiti da Morin.
I sette capitoli, corrispondenti ai ”sette saperi”, saranno introdotti ognuno da un’opera antecedente alla data della pubblicazione del saggio. Ciò a dimostrazione che alcuni concetti erano già formulati in embrione sin dagli inizi degli anni Sessanta, quando la ricerca artistica era caratterizzata da opere prodotte con tecniche e linguaggi interdipendenti, spesso presi in prestito da altre discipline. Gli enunciati dei diversi paragrafi dei singoli capitoli verranno messi a confronti, invece, con opere che attraversano l’arco temporale che va dagli anni Novanta ai nostri giorni, coeve quindi alla pubblicazione del libro.
Sono questi gli anni che vedono gli artisti impegnati in ricerche le cui opere prendono spunto dalla politica, dal sociale, dalla letteratura, dalla filmografia, ecc.
L’artista contemporaneo abbandona la tradizionale produzione di oggetti specificamente afferenti alla sfera dell’estetica, trasformando l’opera d’arte in un luogo di dialogo, di confronto e di relazione, nel quale assume centralità, come spiega Morin, l’opportunità di ”integrare le discipline esistenti e di stimolare gli sviluppi di una conoscenza atta a raccogliere le sfide della nostra vita individuale, culturale e sociale”.
Gli artisti in mostra sono: Cesare Tacchi, Enzo Mari, Giulio Paolini, Eliseo Mattiacci, Pino Pascali, Davide Boriani/Gabriele De Vecchi, Hidetoshi Nagasawa, Alighiero Boetti, Grazia Toderi, Anish Kapoor, Ansel Kiefer, Ugo Rondinone, Ettore Spalletti, Kiki Smith, Stefano Arienti, Studio Azzurro, Ana Mendieta, Sandro Sanna, Vanessa Beecroft, Vettor Pisani, Mimmo Paladino, Maurizio Mochetti, Dadamaino, Paola Levi Montalcini, Francis Alÿs, Luca Maria Patella e altri.

Dove si svolge: Mostra I sette saperi necessari all’educazione del futuro – Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea – Viale delle Belle Arti, 131, 00196 Roma

 

 

 
Torna in alto